Superati i 3 killer degli obiettivi ho imparato a riconoscere gli ingredienti che invece gli danno forza. Prima di vederli insieme, però, vorrei fare una premessa: questi ingredienti funzionano ancor meglio dopo aver portato a termine il viaggio nella nostra ombra.
In alchimia questo viaggio si compie in 5 fasi.
La prima fase è quella della Nigredo, dove si entra nell’ombra dei nostri limiti, delle nostre credenze e convinzioni depotenziati. Come fosse inverno, il buio è maggiore della luce. Grazie al viaggio nelle nostre ombre sentiamo sbocciare qualcosa, ovvero l’opera in verde. Gli alchimisti la chiamano Veriditas: una gemma pronta a esprimersi nell’opera della fioritura, l’opera in bianco, chiamata Albedo.
La maturazione del nostro obiettivo si compie nell’opera in giallo, detta Citrinitas. Alla fine arriva la vendemmia, il compimento dell’obiettivo nell’opera in rosso, detta Rubedo.
Il calice del vino, in cui c’è la memoria del viaggio di trasformazione di noi stessi, festeggia il raggiungimento di obiettivi concreti e felici.
Sulla porta alchemica di Roma si legge:
“Si sedes non is ovvero se ti siedi non procedi mentre leggendola al contrario dice se non sedes is ovvero la stessa cosa se non ti siedi procedi.”
Per avere questa forza bisogna entrare nell’ombra delle debolezze, accogliere e sublimarle piuttosto che scatenare resistenze e positività posticcia.
Adesso vediamo insieme gli ingredienti:
1. La felicità
La felicità è l’ingrediente base e il più importante.
Cosa significa, per me, avere un obiettivo felice?
Significa avere un obiettivo vero e autentico per te, oppure c’è il rischio che nasconda capricci e aspettative. L’aspettativa spesso è il futuro che viene a mani vuote, diceva il maestro Michelangelo.
Questo ingrediente è importante che sia presente fin da subito, non è una conseguenza del raggiungimento della meta bensì lo scopo, l’intenzione di partenza. E’ l’intenzione che descrive il perché della scelta dell’obiettivo. L’intenzione è l’accompagnatrice costante e luminosa del il viaggio di trasformazione del obiettivo. L’intenzione sarà li con te a festeggiare il traguardo, un posto che già conoscevi perché con l’intenzione lo avevi immaginato e nutrito ogni giorno, come suggerisco nel libro Happy Goals.
2. L’emozione
L’emozione è sangue in azione o, più etimologicamente corretto, energia in azione.
L’essere umano vive di emozioni. Diversi test di neuro-marketing hanno evidenziato come l’essere umano decida per all’85% per emozioni ed al 15% per logica. No emozioni, no decisioni.
Il tuo obiettivo funziona se senti un’emozione che produce l’energia dell’azione e l’intenzione, dove l’intenzione è la bussola di direzione. Un vero obiettivo vibra in te, nel sangue, smuove, spinge, diventa la benzina costante per il tuo motore. Hai presente il detto: “Devo ancora carburare”?
Trova il perché, carbura subito e il come sarà un bella conseguenza.

3. La misura
Misurare e constatare sono due cose diverse.
Constatare significa prendere atto di ciò che è successo, come fanno gli spettatori.
Misurare significa giocare da protagonista, in prima persona, che è ben diverso.
Un obiettivo va segmentato, ovvero occorre creare degli step e questi step devono essere misurabili. Come immaginare dei tempi intermedi per giungere al risultato. Se non si misurano gli step dell’obiettivo entriamo nel terreno della speranza, che spesso è pericolosa, perché tende a mischiare le aspettative, le proiezioni e le idealizzazioni con i fatti.
Ah non dimenticare che le intuizioni sono ben accette, ma esse si esprimono meglio se togli il boicottaggio della mente che per pigrizia non ama le sfide, per questo ci vuole un atto intenzionale, un atto di volontà nella creazione degli obiettivi e nella tabella di marcia.
4. L’immaginazione
L’immaginazione è il terreno nel quale si confronta l’essere umano, sia con se stesso che con gli altri. Tutto ciò che vediamo fisicamente è stato prima immaginato e poi creato.
“La realtà si crea sempre due volte, prima attraverso l’immaginazione (concretezza) e poi attraverso le azioni (fisicità).”
Uno degli errori più grandi è confondere la azioni fisiche con la concretezza. La concretezza è prima immaginazione, il luogo in cui creiamo la nostra realtà, che poi attraverso le azioni trasformiamo in fisicità.
Immagina il tuo obiettivo nella tua mente, presta attenzione a ciò vedi, colora il tuo obiettivo, ascolta le sensazioni e le emozioni che senti. La verità è dentro di noi ed è misurata dalle sensazioni e dalle emozioni che percepiamo e sentiamo: energia e motivazione. Grazie alla logica organizziamo e progettiamo il piano, entrando in azione.
5. Le abitudini
L’obiettivo è anche un insieme di abitudini.
Ingredienti essenziali per raggiungere i propri obiettivi sono la costanza e le tenacia: spina dorsale delle abitudini. Esistono abitudini potenzianti e depotenzianti, a seconda del nostro obiettivo.

Facciamo un esempio:
Se abbiamo l’obiettivo di correre una maratona e siamo abituati a bere alcool ogni giorno, a fumare tanto e passare grande parte del tempo seduti, è certo che siamo in presenza di abitudini che ci faranno fare poca strada nel raggiungimento del nostro obiettivo.
Se invece beviamo oltre 2 litri di acqua al giorno, ci alleniamo giornalmente e dedichiamo del tempo alla lettura di libri motivazionali, abbiamo delle abitudini che ci portano verso il successo, in questo caso correre una maratona.
Lo psicologo sociale Robert Cialdini spiega questo fenomeno: creare un mondo intorno a se fatto di immagini a favore dell’obiettivo favorisce il raggiungimento dello stesso.
- Prova a fare questo test: scrivi qualcosa che sai seduto all’interno di un scuola. Una settimana dopo scrivi dello stesso argomento seduto in un parco. Sarai sorpreso di come il primo testo sarà accademico, mentre il secondo più a portata della gente comune.
Quando non raggiungevo un obiettivo, spesso mi sentivo in colpa e inadeguato. Succede anche a te? Prova a chiederti, come ho fatto io: sono io o il mio obiettivo a non essere adatto?
Questi sono solo alcuni consigli dettati da rilievi scientifici in particolare quelli del professor Robert Cialdini, Daniel Khaneman, Antonio Damasio e dall’osservazioni ed esperienza diretta.

Mi fa piacere sapere dai lettori che Happy Goals ha permesso a molti di raggiungere i propri obiettivi. Provaci anche tu e sarò contento di sapere se i miei consigli ti hanno aiutato a vivere e raggiungere i tuoi obiettivi concretamente e sentendoti felice.
Il vero obiettivo sei tu.