Le neuroscienze studiano il modo in cui si comporta la mente umana in relazione ai processi decisionali, analizzano cosa accade a livello cerebrale quando pensiamo, agiamo o proviamo emozioni. Hanno assunto, negli ultimi decenni, una centralità nell’ambito del business, del marketing e del benessere dell’organizzazione, tale da rendere obsoleta qualunque strategia non ne tenga conto.
Ne parlo insieme a Gemma Fontana e a Cristina Nava, Executive Business Coach, nel podcast di Performant by SCOA volto ad analizzare le sfide attuali che coinvolgono le organizzazioni contemporanee. Abbiamo provato a individuare quelle conoscenze e quegli strumenti delle neuroscienze che possono rivelarsi utili per lo sviluppo di comportamenti efficaci in azienda.
Ascolta “Neuroscienze e Business Coaching: un dialogo fruttuoso” su Spreaker.Le nostre scelte sono del tutto irrazionali, a causa quello che Daniel Kahneman chiama “pensiero veloce”, che ci porta a reagire con comportamenti automatici, come i cosiddetti bias cognitivi.
Perché se vendo un prodotto a 99,9 Euro ne vendo 100, ma se lo vendo a 100 Euro ne vendo 20? Perché è una decisione non basata con il pensiero lento, quello razionale.
Il neuromarketing non rende obsolete le tecniche dell’antropologia o della psicologia, ma grazie alla neuroscienza ci dice cosa succede. Il neuromarketing deduce quello la scienza misura. Conoscere come risponde il nostro cervello, in determinati contesti, a determinati odori, suoni, colori, posizioni del corpo, e così via, ci rende coscienti di certi automatismi. Di conseguenza possiamo impattare sui comportamenti dei nostri clienti e decidere noi come agire e cambiare i nostri comportamenti automatici.
L’aspetto della consapevolezza su cosa accade in noi durante i processi decisionali e del controllo su di essi è centrale nel Business Coaching. Come osserva Cristina Nava, il coaching aiuta ad esplorare con precisione la nostra dimensione emotiva, per poi comprendere come gestirla. Una delle competenze fondamentali è proprio quella del Self management, che consiste nella capacità di decidere consapevolmente come agire, in base al contesto e all’obiettivo, rimanendo quindi padroni delle proprie scelte e riprendendo il controllo su quei meccanismi automatici.
A differenza di quello che si è portati a pensare la propria tendenza al multitasking non è una cosa positiva. Quando si è sottoposti a un numero di incarichi eccessivi, comporta un calo del rendimento e quindi un peggioramento della performance.
La conoscenza che abbiamo acquisito mediante la ricerca neuroscientifica nel tracciare e rilevare ciò che succede a livello fisiologico e cerebrale quando siamo in una determinata situazione o proviamo specifiche emozioni – da cui il marketing trae sempre più spunto – potrebbe allora tornare utile proprio per capire concretamente quali comportamenti e quali accorgimenti adottare in funzione di migliorare le proprie prestazioni professionali.
Conosci di più, ascoltando il podcast.
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